ELEMENTI



CAMPO DI APPLICAZIONE:
Un insieme singolo e molteplice di sistemi viventi.

COMMENTO: La diversità e, dunque, anche la biodiversità, sono distinte dalle varie accezioni di "differenza", le quali sempre implicano un confronto fra due o più insiemi; d' altra parte, la diversità e, del caso, la biodiversità di un insieme costituito da un solo elemento, o "monade", non ha senso nè può venire ragionevolmente calcolata.



INSIEME DI RIFERIMENTO
Comprende tutti e solo i gruppi e le unità del sistema sotto studio per la biodiversità

COMMENTO: di seguito abbreviato come insieme d. r.



GRUPPO:
Parte discreta dell' insieme di riferimento, la quale ne comprende una o più unità.

COMMENTO: Sovente, fornisce il nome al livello di approccio alla biodiversità



UNITA':
Elemento discreto di un gruppo.

COMMENTO: Quanto sopra lega l' approccio razionale alla diversità, come alla biodiversità, al concetto discreto ed alla sua definizione; ciò conferisce una connotazione quali - quantitativa alla diversità ed alla biodiversità; un approccio puramente quantitativo ricade invece nell' àmbito statistico della varianza ecc. In certi casi, come ad es. per la "metrodiversità" (diversità di misure corporee), in luogo dei gruppi discreti sono disponibili serie di misure continue; se è possibile sottoporre tali misure ad un' analisi multivariata, del tipo delle CCPP, tali componenti restituite dall' analisi possono venire usate come gruppi, applicando uno dei molti indici di d. che utilizzano le frequenze relative dei gruppi, ai fini del computo delle biodiversità



LIVELLO:
Proprietà (ad es., di scala) che accomuna fra loro i gruppi e, d' altra parte, le unità di un insieme di riferimento.

COMMENTO: Corrisponde, di norma, al grado dimensionale o di complessità organizzativa dei gruppi considerati nell' insieme d. r.; ad es.: "diversità specifica", per l' insieme (cenosi, biotopo ecc.) i cui gruppi considerati siano le specie tassonomiche presenti. Molti approcci considerano essenzialmente il livello genetico, specifico ed ecosistemico; alcune, anche quello paesaggistico; si possono anche concepire molti altri livelli, come quello molecolare (ad es., per le proteine di un certo tipo), quello cellulare (per le cellule di un certo organo, apparato ecc.), quello organico (per gli organi di un individuo), quello individuale fenetico, in analogia alla diversità genetica (riferito ad aspetti morfologici o morfometrici individuali all' interno di una popolazione) e così via; il livello genetico, perlomeno nella gran parte dei casi studiati, potrebbe essere chiamato allelico; il livello specifico dovrebbe essere chiamato popolazionale, quando si riferisca ad una singola cenosi o ad un singolo ecosistema; a rigore, si dovrebbe definire specifico solo se riferito all' intera biosfera; d' altra parte, il livello specifico rientra in un livello tassonomico più generale; si noti che, a volte, nella biodiversità specifica vengono arbitrariamente considerati assieme vari sublivelli della biodiversità tassonomica (dalla specie fino, a volte, al phylum!), a seconda delle conoscenze disponibili, della vastità del taxon e dell' abbondanza del materiale disponibile.



SCALA (ad es., territoriale):
Proprietà dimensionale sensu lato di un insieme d. r.

COMMENTO: Molto usata la scala sec. Whittaker di ampiezza territoriale crescente (lettere greche dispari) e dei relativi transetti (lettere greche pari); per convenzione, si può assumere la scala  Ùω [che tende ad omega] per l'intera biosfera.


ÀMBITO:
Tipo di collegamento entro i gruppi e le unità di un insieme d. r.

COMMENTO: All' atto dell' identificazione dell' insieme d. r., si verifica ipso facto la scelta dell' àmbito, che ad es. può essere più o meno estrinseco (se dipende in prevalenza dall' osservatore) od intrinseco (se dipende di più dalle relazioni entro l' insieme considerato: biodiversità funzionale, biodiversità relazionale).



COMPONENTI NUMERICHE:
Caratteristiche principali di ogni valutazione quantitativa di diversità e biodiversità

COMMENTO: Le componenti possono venire confrontate graficamente, ad es. in diagrammi detti a volte "profili", nell' àmbito di una procedura detta "analisi di diversità".

Comprendono:


ABBONDANZA:
numero di unità nell' insieme d. r. o in un suo campione.

COMMENTO: L' abbondanza campionaria ha solo un significato numerico, per il calcolo degli indici di diversità; quella dell' insieme d. r., invece, è condizione fondamentale e necessaria, pur se non sufficiente, per la diversificazione.



NUMEROSITA':
Numero di gruppi nell' insieme d. r.

COMMENTO: Può essere riferita, c. s., all' insieme d. r. o ad un suo campione. E' il più usato approccio alla biodiversità



RICCHEZZA:
Numero di gruppi di un insieme d. r., tarato sull' abbondanza, allo scopo di renderlo confrontabile.

COMMENTO: Il taraggio può essere anche indiretto; ad es.: sull' area, ipotizzando che "individui = k area").



EQUIPORZIONE:
Grado di equità nella ripartizione delle unità fra i gruppi.

COMMENTO: Nonostante le apparenze, non è sempre l' esatto opposto della dominanza.



DOMINANZA:
Grado di prevalenza di uno o pochi gruppi sugli altri.

COMMENTO: Nonostante le apparenze, non è sempre l' esatto opposto dell' equiporzione.





INDICI DI B.:
Algoritmi numerici di quantificazione della biodiversità e, più in generale, della diversità

COMMENTO: Valutano una componente della diversità o più componenti in differente misura (in questo caso, si dicono indici complessi). Non tutti gli indici sono adatti a tutti i tipi di biodiversità ad es., solo quelli che non richiedono le frequenze assolute delle unità entro l' insieme d. r. si prestano al calcolo della metrodiversità con le ccpp.



INDICATORI DI B.:
Sottoinsiemi dell' insieme d. r. che si ritengano rappresentativi della biodiversità dell' insieme.

COMMENTO: Sotto la pressione della carenza di dati (peraltro, praticamente inevitabile), si tende ad usare i gruppi meglio noti e studiati, più vistosi, più rari e/o minacciati ecc.; tuttavia, in varie circostanze, la correlazione fra le biodiversità di differenti gruppi, specialmente se assai differenti dal p. d. v. ecologico, è risultata modesta e/o insufficiente; si raccomanda, pertanto, l' uso di un sottoinsieme che contemperi gruppi più o meno vagili, più o meno rari, nonché di dimensioni corporee, livello trofico, ruolo ecologico, comportamento ecc. i più vari possibile.


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